A Milano nasce l’hub antispreco

A Milano nasce l’hub antispreco

Territori/Sono ore difficili per Milano e l’Italia. Ma consoliamoci con le buone notizie: il primo centro ha recuperato 77 tonnellate di cibo in un anno, ora si annuncia l’apertura di un secondo laboratorio

 

Un centro di stoccaggio che recupera il cibo di mense e supermercati e lo dona ai più bisognosi: la vicesindaca di Milano annuncia l’apertura di un secondo hub antispreco.

Il primo contro le eccedenze alimentari fu inaugurato l’anno scorso in via Borsieri. La buona riuscita del primo progetto darà il via all’apertura di un secondo centro di stoccaggio e redistribuzione delle eccedenze alimentari in via Bassini 26, nel municipio 3 di Milano.

L’iniziativa partita dal comune di Milano vede la collaborazione di Assolombarda, Banco alimentare della Lombardia, programma Qubì di Fondazione Cariplo e del Politecnico.

Le buone notizie provengono soprattutto dai numeri del primo esperimento che riguardano il primo hub: 77 tonnellate di cibo recuperate per un valore di 308mila euro.

Tradotto in 154mila pasti redistribuiti, attraverso reti locali di quartiere, a chi ne ha più bisogno, per un totale è di 1.300 nuclei familiari, cioè circa 3.950 persone.

Numeri che hanno un forte impatto etico e sociale, ma sicuramente anche una conseguenza ambientale: in un anno di attività dell’hub sono stati risparmiati 77mila metri cubi di acqua e 240 tonnellate di emissioni di anidride carbonica.

“Siamo riusciti a costruire un modello replicabile in altre realtà di Milano – ha detto Marco Melacini, professore di Logistica e responsabile scientifico dell’Osservatorio food sustainability del Politecnico di Milano – Un modello che mette insieme le eccellenze già presenti sul territorio e non solo raccoglie e distribuisce le eccedenze, ma introduce anche un sistema di misura dello spreco, che permette alle realtà coinvolte di migliorare progressivamente il processo”.

“L’ambizione che avevamo inizialmente prende corpo – dice la vicesindaca della città Anna Scavuzzo con delega alla Food policy – Abbiamo dato il via al secondo hub, ne stiamo consolidando altri due e contiamo, entro fine mandato, di onorare l’impegno in tutti i nove municipi”.

Le aziende donatrici beneficiano della riduzione di Tari (del 20 per cento) e iva. Anche la componente economica non è trascurabile. Basti pensare che lo spreco di cibo vale l’1 per cento del pil italiano, cioè 15 miliardi di euro. E Milano è in prima linea.