Superbonus 110%: proroga al 2023 e impatto positivo su occupazione e crescita

Superbonus 110%: proroga al 2023 e impatto positivo su occupazione e crescita

Incremento occupazionale di 100mila addetti, impatto sul Pil di 3 punti percentuali e una crescita stimata di 63 miliardi di euro. Sono questi i numeri pubblicati dall’agenzia per il lavoro Orienta sui benefici che produrrà il Superbonus del 110%.

Inoltre, sempre secondo la nota pubblicata dall’agenzia, i settori maggiormente coinvolti saranno l’edilizia e quelli collegati, come l’ambito assicurativo, gli esperti e consulenti fiscali e legali, le società di progettazione e manutenzione, le società finanziarie, gli amministratori di condominio e i commercialisti.

Analizzando nel dettaglio, l’agenzia in queste settimane ha registrato percentuali di aumento di richieste di alcune tipologie di lavoratori legate all’agevolazione, tra cui: elettricisti (+13%), idraulici (+8%), caldaisti (+6%), operai edili (+6%), ingegneri (+5%), amministrativi (+4%), geometri (+3%), serramentisti (+3%), termoidraulici (+3%), carpentieri (+3%), contabili (+3%).

Inoltre, si prevede un impatto con percentuali a due cifre per tutto il 2021, svolgendo un ruolo di primo piano nella ripresa economica, con impatti positivi sul mercato del lavoro sia dal punto di vista di creazione di nuova occupazione, sia in termini qualitativi, visto che saranno richieste figure professionali maggiormente qualificate.

Proposta di proroga. Inoltre c’è una novità importante: per il superbonus 110% ora c’è una data scritta come proroga, il 2023. La proposta di spostare di due anni in avanti il termine di scadenza, dal 31 dicembre 2021, è arrivata in Parlamento. Ma non è l’unica novità in arrivo che coinvolge il superbonus: dentro infatti ai quasi 7mila emendamenti alla legge di Bilancio 2021, presentati alla Camera in questi giorni, oltre 400 riguardano esclusivamente le regole del nuovo sistema di agevolazione fiscale destinato alla casa. Tra questi, appunto, anche quello che contiene l’estensione dell’agevolazione oltre il 2021 (al 2022 per l’edilizia sociale, anche se in realtà tra le proposte di modifica presentate alla Camera figurano anche possibili scadenze fra il 2022 e il 2025). Resta però la conferma dal ministero dello Sviluppo economico della possibilità più realistica che la durata del bonus venga effettivamente estesa fino al 2023. Un’ipotesi supportata, in più, da oltre 60 deputati, anche firmatari di un emendamento bipartisan che riscrive in parte l’articolo 119 del decreto Rilancio e che sposta la scadenza del superbonus 110% al 31 dicembre 2023.

Se questa ipotesi della proroga è ormai data per scontata, sulla stessa arriva però anche la precisazione dello stesso ministro Patuanelli: così come non c’è dubbio che “la misura venga prorogata”, allo stesso modo “è evidente che non può finire, altrimenti diventa una misura zoppa e inefficace. La misura, per quando possa essere prorogata, è comunque di breve termine. Non vedo il superbonus come elemento che possa accompagnare i prossimi 20 anni dell’attività edilizia di questo paese, lo vedo come un elemento shock per riavviare il settore e spingere l’efficientamento sismico ed energetico”, ha osservato il ministro.