Sempre più piste ciclabili nelle città per il post Covid
Con la pandemia di coronavirus che ha portato a diversi lockdown da più di un anno, diverse città stanno riconfigurando le loro strade per rendere più facile sia camminare che andare in bicicletta, favorendo l’allontanamento sociale e riducendo l’inquinamento atmosferico.
Secondo la European Cyclists Federation (ECF), nel 2020 le città europee hanno speso 1 miliardo di euro per misure di piste ciclabili, creando almeno 1.000 km percorribili in bici.
A Barcellona, durante la pandemia, l’uso dei trasporti pubblici è diminuito del 50% e quello delle auto private solo del 10%. In una città in cui molte persone possiedono l’auto che prima usavano solo nei fine settimana, poteva essere un disastro sotto l’aspetto della congestione.
Nell’estate del 2020 sono state installate alcuni chilometri di piste ciclabili con lo scopo d’incoraggiare le persone che evitano i trasporti pubblici di andare in bicicletta. L’uso della bici è ora salito al 10% rispetto ai livelli pre-pandemici.
Il programma Strade Aperte a Milano è stato lanciato nell’aprile 2020 con una proposta di 35 chilometri di nuove piste ciclabili protette e aree pedonali prioritarie. La pista ciclabile di corso Buenos Aires è oggi la più trafficata della città, percorsa da ben 10.000 ciclisti al giorno, con un incremento del 122% in pochi mesi. Milano ha ora ampliato Strade Aperte a 68 km e punta a 160 km entro l’estate.
A Parigi le strade un tempo dominate dalle auto sono piene di bici. Dalla primavera del 2020, si stima che la bicicletta sia cresciuta del 70% e che 50 km di piste temporanee installate all’inizio della crisi saranno rese permanenti, con ulteriori aggiunte. La percentuale di donne in bicicletta è cresciuta e un recente sondaggio ha rilevato che il 62% dei residenti desiderava che le corsie fossero rese permanenti.
Dopo la rielezione dello scorso anno, il sindaco Anne Hidalgo sta accelerando ulteriormente i piani per le piste ciclabili.
In un sondaggio condotto su 21 città europee, il 64% degli intervistati ha dichiarato di non voler tornare ai livelli di inquinamento atmosferico pre-Covid, che sono elevati in molte città. Tre quarti sono disposti a rivedere lo spazio pubblico delle proprie città con l’obiettivo di ridurre la circolazione di auto, mentre il 21% ha affermato di aver pianificato di pedalare di più dopo il blocco e il 35% ha pianificato di camminare di più.
In tutta Europa è esploso il cicloturismo, anche perché le restrizioni di viaggio hanno limitato viaggi all’estero, e come parte della sua ripresa l’Italia prevede di investire in circa 900 km di nuove piste ciclabili urbane e metropolitane per il trasporto e il tempo libero e 1.500 km di piste ciclabili turistiche.