Le abitudini alimentari portano alla perdita di 4 alberi ogni anno
Secondo una ricerca, il consumatore occidentale medio di caffè, cioccolato, carne di manzo, olio di palma e altri prodotti è responsabile dell’abbattimento di quattro alberi ogni anno, molti dei quali nelle foreste tropicali ricche di fauna selvatica.
La distruzione delle foreste è una delle cause principali sia della crisi climatica che dell’estinguersi delle popolazioni di fauna selvatica, gli ecosistemi naturali infatti vengono rasi al suolo per consentire l’agricoltura. Lo studio è il primo a collegare completamente le mappe ad alta risoluzione della deforestazione globale all’ampia gamma di prodotti importati da ogni paese del mondo.
La ricerca mette a nudo i legami diretti tra i consumatori e la perdita di foreste in tutto il pianeta. Il consumo di cioccolato nel Regno Unito e in Germania è un importante motore della deforestazione in Costa d’Avorio e Ghana, mentre la domanda di carne di manzo e soia negli Stati Uniti, nell’Unione europea e in Cina provoca la distruzione delle foreste in Brasile.
I bevitori di caffè in Italia, negli Stati Uniti e in Germania sono una causa significativa della deforestazione nel Vietnam centrale, mentre la domanda di legname in Cina, Corea del Sud e Giappone provoca la perdita di alberi nel Vietnam settentrionale. Questi alcuni degli esiti di questa interessantissima ricerca.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Ecology and Evolution, ha combinato dati ad alta risoluzione sulla perdita di foreste e i suoi fattori determinanti con un database globale delle relazioni commerciali internazionali tra 15.000 settori industriali dal 2001 al 2015. Ciò ha consentito ai ricercatori di quantificare l’impronta di deforestazione di ogni paese in base al consumo della sua popolazione.
Il consumo negli Stati del G7 rappresenta una perdita media di quattro alberi all’anno per persona: gli Stati Uniti sono al di sopra della media con cinque alberi persi pro capite. In cinque paesi del G7 – Italia, Regno Unito, Giappone, Germania e Francia – oltre il 90% della loro opera di deforestazione avviene in altri paesi e la metà di questa in nazioni tropicali.
I ricercatori hanno affermato: “nonostante il crescente riconoscimento della gravità della deforestazione nei paesi in via di sviluppo, l’impronta della deforestazione nelle nazioni ricche è rimasta sostanzialmente invariata dal 2000”.