Bonus del 110% e ristrutturazioni, come difendersi da truffe e cifre “gonfiate”
Abbiamo parlato nella nostra guida precedente delle detrazioni fiscali che riguardano i lavori di efficientamento energetico e sismico degli edifici con la misura del 110% prevista dal nuovo Superbonus.
Attenzione però alle truffe che si nascondono dietro l’angolo.
Operatori e aziende poco serie possono essere un potenziale pericolo per i cittadini che intendono usufruire del bonus e riqualificare le proprie abitazioni. Ma possono anche essere un pericolo e un boomerang per tutte quelle imprese che invece operano seriamente e con criteri di legalità.
Già dall’annuncio della nuova misura del governo infatti, risulta che diverse “ditte” contattino le persone offrendo di eseguire lavori anche ingenti, anche di decine di migliaia di euro gratis. Il tutto senza effettuare un minimo studio di fattibilità sull’abitazione in questione.
Comportamenti del genere non solo sono poco corretti ma sono una vera e propria truffa ai danni del cittadino che si ritroverebbe a pagarne le conseguenze. Si rischia infatti di dover restituire le somme maturate come credito d’imposta maggiorate, illudendosi di aver fatto i lavori gratis.
Queste cosiddette ditte si daranno da fare per incamerare ingenti proventi dai lavori “gonfiati”, per poi sparire nel giro di pochi anni. Imprese quindi nate con la finalità di truffare.
Cerchiamo di spiegare meglio come funziona per dare la possibilità a chi legge di difendersi e di evitare potenziali abusi a proprio carico.
I lavori come abbiamo detto danno diritto a un bonus ma non possono essere eseguiti indistintamente su qualsiasi abitazione, e soprattutto vanno effettuati solo dopo avere fatto degli studi specifici e delle rivelazioni sull’immobile prima di parlare di qualsiasi cifra.
La ditta che esegue i lavori riceve in pagamento il credito d’imposta. Un vantaggio per impresa e cittadino se le cose vengono fatte seriamente. Un vantaggio solo per l’impresa e una truffa per il cittadino se invece le cose vengono fatte in maniera illegale.
In caso di comportamenti abusivi, infatti, sarà il cittadino a dover restituire la somma con sanzioni e interessi. L’eccessiva valorizzazione dei lavori comporta quindi il rischio di subire un recupero fiscale.
Il cittadino che intende ristrutturare casa avvalendosi del bonus dovrà quindi aprire gli occhi, individuare i pericoli di truffa e le offerte poco serie, diffidare di chi propone cifre a sproposito senza nemmeno effettuare un sopralluogo tecnico dell’abitazione. E naturalmente affidarsi solo agli operatori qualificati.