Come vanno i prezzi dell’energia elettrica

Come vanno i prezzi dell’energia elettrica

Bollette elettriche in crescita in tutta l’Eurozona, ulteriormente appesantite dalle imposte e dagli oneri di rete in Italia; consumi di gas in crescita e prezzi italiani più alti della media Ue per i clienti domestici: questi alcuni dati che emergono dalla Relazione annuale 2020 (i dati si riferiscono al 2019) pubblicata dall’Autorità di regolazione per l’energia e l’ambiente.

Vediamo in sintesi le tendenze più importanti.

Elettricità: clienti domestici

Nel 2019 c’è stata una tendenza al rialzo dei prezzi al lordo delle imposte e degli oneri per i consumatori domestici in tutta Europa, andamento che in Italia è stato influenzato anche da un più marcato aumento dei prezzi netti (energia e costi di trasporto).

I prezzi finali delle due classi di consumo più rappresentative (consumi annui tra 1.000-2.500 kWh e tra 2.500-5.000 kWh) si attestano, per la prima classe, ancora sotto la media dell’area euro (-5%) e per la seconda classe con un lieve scarto verso l’alto (+2%).

Con l’entrata in vigore e completamento della riforma delle tariffe elettriche introdotta dall’Autorità, ha avuto inizio il progressivo riallineamento dei corrispettivi di rete applicati alle diverse classi di consumo, che ha contribuito ad avvicinare i prezzi netti italiani a quelli medi europei, grazie al graduale superamento della previgente struttura progressiva delle tariffe.

Elettricità: imprese

Per quanto riguarda le imprese, dopo i positivi dati degli anni 2017 e 2018, che avevano visto per il settore industriale una progressiva riduzione del divario tra i prezzi medi lordi del nostro Paese e quelli più convenienti dell’area euro, per il 2019 si registra una pausa di questa favorevole tendenza.

Torna, infatti, spiega l’Autorità, a crescere il divario con i valori medi dell’Eurozona, con i clienti industriali che nel 2019 continuano a pagare prezzi più alti per tutte le classi, a causa del rialzo dei prezzi netti (energia e costi di trasporto) e delle imposte e oneri.

Per la prima classe di consumo (consumi inferiori a 20 MWh) si è passati, rispettivamente, dal +8% del 2018 al +45% del 2019, mentre per le altre (consumi tra 20-500, 500-2.000, 2.000-20.000 MWh/anno) si è passati da circa il +10% del 2018 a valori prossimi al +20%. Anche per le classi con consumi tra 20.000 e 70.000 MWh/a e da 70.000 a 150.000 MWh/a si passa rispettivamente dal +6% al +18% e dal -12% al +9%.

Come va il mercato libero

Quest’anno l’analisi dell’attività di switching comprende dati raccolti presso i distributori e dati provenienti dal Sistema Informativo Integrato. Da questi risulta che nel 2019 lo switching delle famiglie è aumentato rispetto al 2018 (14,3% contro il 9,1% del 2018 in termini di punti di prelievo).

Guardando ai dati del mercato finale della vendita, il 49,4% dei clienti domestici si trova nel mercato libero (in aumento rispetto al 46,4% del 2018). Si assottiglia la differenza dei consumi medi tra famiglie nel mercato libero, mediamente 2.063 kWh/anno, e in quello tutelato, 1.869 kWh/anno, segno che se prima si sono spostati i clienti domestici con maggiori consumi ora il processo si sta allargando alle altre famiglie.

Nel 2019 è cresciuto in maniera decisa il numero dei venditori sul mercato retail (+88 unità nel mercato libero, raggiungendo il numero di 723 operatori), confermando un trend di espansione che procede ininterrottamente dalla liberalizzazione del 2007.