Gas & Luce, aumentano i costi in autunno
Con l’arrivo dell’autunno arriva la stangata per le bollette di luce e gas. L’ultimo rincaro è del 1° luglio, quando l’Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) ha aggiornato le tariffe elettriche e del gas secondo i costi di produzione nel consueto report trimestrale.
L’incremento comunicato dall’Arera per il terzo trimestre 2021 è del 9,9% per l’elettricità e del 15,3% per il gas per la famiglia tipo (quella che ha consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW e per il gas consumi di 1.400 metri cubi annui) in regime di tutela.
L’Unione nazionale consumatori calcola che, nell’ipotesi di prezzi costanti su base annua, i rincari comporteranno 56 euro in più per la luce e 158 euro per il gas per una spesa di 214 euro in più all’anno.
Il 1° ottobre è atteso il nuovo report Arera e un nuovo balzo in avanti per i costi in bolletta. Come riporta il Sole 24Ore, in questi giorni il metano costa circa 45 euro per mille chilowattora. In primavera il costo era di meno di 20 euro, mentre nel 2020 la media è stata di 10 euro.
I rincari, la cui tendenza è regolare da mesi, hanno molte cause. Le principali sono soprattutto la crescita delle quotazioni delle materie prime energetiche, l’aumento della domanda di metano e gli alti prezzi dei permessi di emissione di CO2.
Ad esempio, il prezzo della CO2 in un anno è quasi triplicato. Dai 20 euro alla tonnellata su cui si aggirava pochi mesi fa, è arrivato ai 58 euro alla tonnellata. L’aumento fa sì che i consumatori del carbone si spostino verso il gas.
Arera spiega che “gli aumenti risultano sempre più correlati con il prezzo della CO2 che, a luglio, si è attestato oltre i 50 euro a tonnellata. L’assolvimento degli obblighi del mercato Ets delle quote dei gas inquinanti è un elemento di costo nei mercati energetici, che influisce sui prezzi all’ingrosso e, quindi, su quelli finali”.
Inoltre, la maggior parte delle centrali in cui si produce corrente sono centrali termoelettriche. Vuol dire che per produrre energia elettrica si brucia soprattutto gas. Secondo i dati di Terna, in luglio la richiesta di energia elettrica è stata soddisfatta per il 48% della produzione da fonti energetiche non rinnovabili.
La tendenza al rialzo dei prezzi è comune in tutta Europa. Come chiarisce Arera, “i prezzi europei del gas sono cresciuti di oltre il 30% nel secondo trimestre del 2021 rispetto al primo”. Anche l’Olanda, il principale mercato del Vecchio continente, che generalmente ha prezzi più bassi rispetto all’Italia, adesso è più caro del nostro Paese di circa un euro per mille chilowattora.
Come conseguenza di questi rincari, la società di analisi economiche Althesys osserva che “nel medio periodo le bollette difficilmente scenderanno, nonostante le fonti rinnovabili siano sempre meno costose e sempre più disponibili”.