Giornata mondiale dell’ambiente. Come si è festeggiato in giro per il mondo
Dal Pakistan al Kenya, da Hong Kong all’India, senza dimenticare i social. La giornata mondiale dell’Ambiente, proclamata dall’Onu nel 1972 e festeggiata ogni anno il 5 giugno, è stata vissuta con una serie di eventi in giro per il mondo e per il web. La Giornata, quest’anno, è stata l’apertura del Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino dell’ecosistema: uno sforzo globale decennale per prevenire, fermare e invertire il degrado degli ambienti naturali.
Attivisti e non solo in tutto il mondo sono stati impegnati in iniziative a tutela della natura, da piantare alberi in India a bonificare le spiagge a Hong Kong, pulire gli spazi delle comunità rurali in Kenya. Quest’anno il Pakistan è stato il paese ospite della Giornata e ha lanciato il suo progetto “Tsunami di 10 miliardi di alberi”, che punta a piantare 10 miliardi di alberi al 2023. Sui social media, molte persone hanno preso parte alla “Snap Challenge” per mostrare online comportamenti virtuosi nei confronti dell’ecosistema. Gli hashtag della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021 sono stati #GenerationRestoration e #WorldEnvironmentDay.
Secondo l’Onu, il ripristino dell’ecosistema può aiutare a proteggere e migliorare i mezzi di sussistenza, combattere le malattie, ridurre il rischio di disastri naturali e contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030. “Un recente rapporto dell’Unep ha riscontrato che i benefici economici del ripristino degli ecosistemi sono sbalorditivi – si legge sul sito della Giornata – Da oggi al 2030, il ripristino di 350 milioni di ettari di ecosistemi terrestri e acquatici degradati potrebbe generare 9.000 miliardi di dollari di servizi ecosistemici, e rimuovere fino a 26 miliardi di tonnellate di gas serra dall’atmosfera. I benefici economici sono dieci volte superiori alla spesa per gli investimenti, mentre non fare nulla è almeno tre volte più costoso che il ripristinare l’ecosistema”.
I piani di ripresa dalla pandemia offrono un’opportunità unica per tracciare una nuova strada, conclude l’Onu, spostando gli investimenti verso una “economia del ripristino” che possa fornire milioni di posti di lavoro “verdi”.