I cambiamenti climatici hanno raddoppiato in 20 anni i disastri naturali

I cambiamenti climatici hanno raddoppiato in 20 anni i disastri naturali

Secondo l’ultimo report delle Nazioni Unite dal 2000 al 2019 oltre 1,2 milioni di persone sono morte a causa del riscaldamento globale, il quale nell’identico arco di tempo ha provocato 7.348 calamità naturali e un costo stimato di oltre 3mila miliardi di dollari di danni. Numeri impressionanti ma in linea con l’allarme ormai lanciato a livello globale da tempo.

I cambiamenti climatici negli ultimi 20 anni hanno raddoppiato i disastri naturali nel mondo. Lo certifica il nuovo rapporto dell’Onu dell’Ufficio per la riduzione del rischio di catastrofi delle Nazioni Unite (Unsdir), intitolato ‘Il costo umano dei disastri 2000-2019’.

I tre più grandi eventi per numero di vittime sono stati lo tsunami nell’oceano Indiano del 2004 con 226.400 morti, nel 2010 il terremoto che ha colpito Haiti uccidendo circa 222mila persone e nel 2008 il ciclone Nargis che ha ucciso oltre 138mila persone in Myanmar.

Il numero dei decessi causati dalle catastrofi a livello globale è passato da 1,19 milioni nel periodo che va dal 1980 al 1999 a 1,23 milioni nel periodo tra il 2000 e il 2019. Mentre il numero di persone colpite da questi eventi naturali è passato da 3,25 miliardi a 4 miliardi. Le inondazioni e le tempeste sono state le catastrofi più frequenti negli ultimi 20 anni; molto più che raddoppiate (passando da 1.389 a 3.254).

Secondo le Nazioni Unite se si fa una previsione per il prossimo decennio, il problema peggiore saranno le ondate di caldo. Gli eventi meteorologici estremi sono arrivati “a dominare il panorama dei disastri nel ventunesimo secolo”. Ma anche in altre categorie ci sono stati degli aumenti, tra cui siccità, incendi, terremoti e tsunami.

L’Asia ha subito il maggior numero di eventi. In totale, tra il 2000 e il 2019, sono stati 3.068 disastri; seguono i 1.756 nelle Americhe e 1.192 eventi in Africa. I Paesi più colpiti a livello globale sono stati la Cina (577 eventi) e gli Stati Uniti (467 eventi); seguiti da India (321 eventi), Filippine (304 eventi) e Indonesia (278 eventi). Negli anni 2004, 2008 e 2010 ci sono stati oltre 200mila morti ciascuno.

Il mancato adattamento ai cambiamenti climatici e la mancata riduzione delle emissioni di gas serra hanno creato una progressione di disastri naturali legata principalmente all’aumento degli eventi estremi, passati da 3.656 (nel periodo dal 1980 al 1999) a 6.681 (tra il 2000 e il 2019). Il costo complessivo delle catastrofi naturali è stato stimato in più di 3 miliardi di dollari ma l’importo reale è sicuramente più alto perché un gran numero di Paesi, soprattutto in Africa e in Asia, non riesce a fornire informazioni sull’impatto economico.

“Il Covid-19 ha reso i governi e l’opinione pubblica consapevoli dei rischi che ci circondano – ha osservato il segretario generale dell’Unsdir Mami Mizutori – e l’emergenza climatica può essere anche peggiore. Senza una ripresa verde, non faremo altro che aumentare l’emergenza climatica”.