L’energia verde potrebbe favorire il recupero dalla crisi di Covid-19

L’energia verde potrebbe favorire il recupero dalla crisi di Covid-19

Le energie rinnovabili potrebbero essere una risposta economica dopo la crisi del Covid-19, moltiplicando i guadagni globali del PIL tra oggi e il 2050.

Lo sostiene l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, che afferma che l’accelerazione degli investimenti nelle energie rinnovabili potrebbe generare enormi vantaggi economici, aiutando nel contempo a far fronte all’emergenza climatica globale.

Secondo il rapporto redatto dall’agenzia, la crisi globale innescata dall’epidemia di coronavirus ha rivelato “le profonde vulnerabilità dell’attuale sistema” ed esorta i governi a investire in energie rinnovabili per rilanciare la crescita economica e contribuire a raggiungere gli obiettivi climatici.

L’accelerazione degli investimenti nelle energie rinnovabili contribuirebbe ad affrontare anche la crisi climatica.

Investire nelle energie rinnovabili porterebbe a quadruplicare il numero di posti di lavoro nel settore a 42 milioni per i prossimi 30 anni e migliorerebbe in modo misurabile la qualità globale di salute e benessere, afferma sempre il rapporto.

“I governi si trovano ad affrontare un difficile compito per tenere sotto controllo l’emergenza sanitaria introducendo importanti misure di stimolo e recupero”, si legge nel rapporto dell’Agenzia. “Investire nelle energie rinnovabili e rendendo la transizione energetica parte integrante di una più ampia ripresa, i governi possono raggiungere molteplici obiettivi economici e sociali nella ricerca di un futuro resiliente che non lasci indietro nessuno”.

Il rapporto ha anche scoperto che l’energia rinnovabile potrebbe frenare l’aumento delle temperature globali contribuendo a ridurre le emissioni di anidride carbonica del settore energetico del 70% entro il 2050 sostituendo i combustibili fossili.

Le energie rinnovabili potrebbero svolgere un ruolo nel ridurre le emissioni di carbonio dell’industria pesante e dei trasporti per raggiungere emissioni praticamente pari a zero entro il 2050, in particolare investendo nell’idrogeno verde.

Il combustibile a combustione pulita, che può sostituire il gas combustibile fossile nella produzione di acciaio e cemento, potrebbe essere prodotto usando grandi quantità di elettricità pulita per dividere l’acqua in elementi di idrogeno e ossigeno.

Anche il World Resources Institute ha redatto un rapporto in cui si legge: “Mentre il mondo cerca di riprendersi dalle attuali crisi sanitarie ed economiche, ci troviamo di fronte a una scelta. Possiamo perseguire un sistema energetico moderno, pulito e sano, oppure possiamo tornare indietro ai vecchi modi fare inquinamento e affari. Dobbiamo scegliere il primo”.

Vedremo se ci sarà una ripresa verde, se sarà essenziale per emergere dalla crisi di Covid-19 e se il mondo potrà trarre benefici economici, ambientali e sociali concentrandosi sull’energia pulita.