Next Generation Eu, la nuova economia “green” è la scommessa per il futuro
Si chiama Next Generation Eu, è il nuovo piano di rilancio post Covid da 750 miliardi di euro proposto dalla Commissione UE, avrà come priorità le tematiche green e digitali. L’esito finale dipenderà naturalmente dal confronto e dal compromesso che troveranno i governi ma la direzione indicata è coerente con il cosiddetto Green Deal europeo e si aggiungerà al Quadro finanziario programmatico che è stato riveduto per 1.100 miliardi.
Il piano proposto dalla Commissione europea prevede di recuperare parte delle risorse necessarie mediante la tassazione delle emissioni di CO2 che la Germania ha già deciso di introdurre dal prossimo anno nel settore dell’edilizia e dei trasporti. Prevede anche una tassazione sui proventi delle multinazionali digitali oltre ad una plastic tax.
L’Europa quindi prova a rilanciarsi partendo proprio da una elevata quota alla lotta all’emergenza climatica alla quale andrà destinato ben più del 25% dei fondi.
Andrà naturalmente verificato se tutti i Paesi e gli Stati membri saranno d’accordo e in che modo, ma la presidenza tedesca del prossimo semestre europeo dovrebbe garantire l’indirizzo e la qualificazione del Piano.
Gli obiettivi saranno quelli di rafforzare la trasformazione ecologica dell’economia che deve diventare la bandiera degli investimenti futuri.
La presidente della commissione Von Der Leyen ha sottolineato nel suo intervento un altro obiettivo ambizioso e non da poco: la necessità di arrivare a una neutralità carbonica in modo solidale e resiliente.
Si dovrà accelerare il decollo di nuovi settori e molti altri dovranno trasformarsi: la costruzione di mezzi elettrici ad esempio, che molti paesi europei stanno accelerando e su cui l’Italia sembra essere in ritardo.
In Francia è previsto un piano di produzione di 1 milione di auto elettriche entro il 2025, secondo in Europa solo alla leadership tedesca. Ma non solo l’elettrico. Anche la chimica verde, sulla quale l’Italia ha invece delle eccellenze in campo internazionale, può essere l’occasione per ripensare il settore dell’agricoltura.
Le rinnovabili avranno un ruolo centrale nel processo di decarbonizzazione, rispetto alle quali più che risorse, che serviranno per dotare il paese di un’adeguata rete di sistemi di accumulo, servirà un ripensamento dei processi autorizzativi.
Sul rilancio dell’edilizia il nostro Superbonus al 110% darà una notevole spinta al cambiamento e garantirà occupazione, ma è limitato al 2021 e andrà verificato nella sua applicazione normativa e ambientale. Vedremo se le risorse destinate all’Italia del pacchetto Next Generation Eu daranno continuità a questo strumento.
Insomma, potrebbe essere una straordinaria occasione per ripensare le città, magari per attuare un serio piano nazionale di riqualificazione delle periferie e di realizzazione di piste ciclabili, ma soprattutto di offrire alla nostra industria la spinta per investire investire in modo green.